Screening oncologici: l’importanza di aderire ai programmi di prevenzione

Un numero verde unico per i cittadini

Continua l’invio delle lettere d’invito alle persone che rientrano nella fascia di età prevista per ciascun percorso di prevenzione (collo dell’utero, mammografico e colon retto). Pienamente recuperato l’arretrato legato al covid

 

Prevenire
può salvare la vita. È questo il messaggio lanciato dall’Azienda USL di Modena
che prosegue senza sosta, e anzi rilancia, la campagna di informazione dedicata all’adesione agli screening
oncologici, collo dell’utero, mammografico, colon retto, tre percorsi,
totalmente gratuiti, e rivolti a cittadine e cittadini di specifiche fasce di
età.

Con una novità, un numero verde unico 800
300 315
che sostituisce i canali differenziati previsti in precedenza, e
dedicato a chi necessita di maggiori informazioni sui tre programmi o vuole
spostare il proprio appuntamento, in caso di impedimento.

La
campagna di prevenzione e il lancio del numero verde unico sono stati
illustrati questa mattina presso la Casa della Salute di Modena: presenti la
Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL di Modena, Silvana Borsari; la referente
degli screening oncologici dell’Ausl, Pasqualina Esposito; il referente del
programma di screening alla mammella, Pietro Torricelli; dello screening del
colon retto, Paolo Trande e la referente dello screening al collo dell’utero;
Francesca Vincent Tortolani.

L’incontro
è stata l’occasione per riportare i dati di adesione raggiunti in provincia di
Modena e ricordare l’importanza della prevenzione,
via fondamentale per diagnosticare precocemente alcuni
tumori in fase iniziale
, cioè quando non danno nessun sintomo, e anche lesioni pre-cancerose (prima
che diventino tumori), garantendo un
percorso completo di assistenza, sicuro, altamente qualificato e totalmente
gratuito,
che accompagna la persona dall’effettuazione del test di
screening fino agli eventuali approfondimenti e, se necessario, ai successivi
trattamenti di cura e follow-up.    

È sempre l’Ausl a invitare allo
screening – tramite una lettera inviata al domicilio che viene pubblicata anche
sul Fascicolo sanitario elettronico – coloro che di volta in volta rientrano
nella fascia di età prevista per ciascuno dei tre programmi di prevenzione.
L’invito è rivolto alle persone residenti in provincia di Modena e a quelle domiciliate
assistite da un Medico di Medicina Generale in provincia di Modena. 

Si può ritenere pienamente superata la
difficile fase del Covid – tutti gli appuntamenti di screening sospesi durante
il picco dell’emergenza sanitaria sono stati recuperati già nel biennio
2020-2021 –, in cui sono comunque proseguiti gli accertamenti per le persone positive al
test, le urgenze e i follow-up. Ora l’introduzione del numero verde
unico e di nuovi canali di contatto va nella direzione di rendere ancora più
facili e immediati per il cittadino l’accesso ai percorsi di prevenzione e la
comprensione dell’importanza di questi programmi.Oltre al numero, è stata attivata la
mail screeningoncologici@ausl.mo.it e la pagina dedicata www.ausl.mo.it/screening,
che raccoglie tutte le
informazioni utili.

 

I tre percorsi

Lo screening al collo dell’utero
prevede l’esecuzione del Pap test, ogni tre anni, per le donne di età
compresa tra i 25 ed i 29 anni e del test HPV, ogni 5 anni, per
le donne di età compresa tra 30 e i 64 anni; per lo screening
mammografico
è prevista l’esecuzione della mammografia
annuale per le donne di età compresa tra i 45 ed i 49 anni e ogni due
anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni, con valutazione del
rischio eredo-familiare dei tumori della mammella e dell’ovaio; infine, lo screening del colon retto viene
offerto a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni e
prevede l’esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci.

 

I numeri

Screening mammografico: nel corso del 2021 sono state quasi 97mila le lettere
inviate al target di riferimento con un’adesione di oltre 73mila donne, pari al
73,9%.

Screening al collo
dell’utero
nel 2021 le lettere inviate alla
popolazione rientrante nella fascia di prevenzione gratuita sono state 34.830
con un’adesione effettiva allo screening di 23.418 donne, pari 67,2%.

Screening del colon
retto
: gli inviti spediti nel 2021 a donne e
uomini rientranti nel target di riferimento sono stati poco più di 98mila, con
un’adesione di oltre la metà degli aventi diritto (44.794 persone), pari al
52,8%.

“Due anni fa l’impatto dell’emergenza Covid aveva inevitabilmente
portato alla sospensione temporanea degli screening per gli inviti al test
primario – dichiara Pasqualina Esposito, Referente provinciale degli
screening oncologici
-. Già a fine aprile/inizio maggio 2020 erano state
riavviate le attività sospese di primo livello, con il successivo recupero
delle stesse per due screening (colon retto e collo dell’utero) a fine dicembre
2020, con il recupero del mammografico avvenuto qualche mese dopo, a giugno
2021. Ad oggi non ci sono ritardi per nessuno dei programmi. La nascita del
numero verde unico per tutti i tre percorsi di screening ha l’obiettivo di
agevolare il cittadino nell’accesso ai servizi, con la possibilità di
richiedere lo storico personale degli screening, fissare o spostare
appuntamenti, nonché chiedere informazioni per chi non avesse ricevuto
l’invito, ma in possesso dei requisiti per il test primario”.

“Credo che la continuità
con cui, anche il periodo pandemico, il Servizio di Screening mammografico ha
garantito l’erogazione di prestazioni, sia di primo che di secondo
livello, costituisca per le donne della provincia di Modena un motivo di
forte rassicurazione, in quanto lo screening mammografico costituisce, a tutti
gli effetti, il più accurato strumento di prevenzione secondaria del tumore
della mammella – spiega Pietro Torricelli, Responsabile del programma di
screening alla mammella
-. La diagnosi precoce, in fase pre-clinica, consente
infatti di pianificare una terapia chirurgica radicale e spesso conservativa
che garantisce elevatissimi tassi guarigione”. 

“In questi 16 anni abbiamo conseguito risultati
importanti che rendono chiaro, oltre ogni ragionevole dubbio, il vantaggio in termini
di mortalità e incidenza (numero di nuovi casi anni) della adesione allo
screening del colon retto – afferma Paolo Trande, Responsabile dello
screening del colon retto
-. Le donne e gli uomini, dai 50 ai 69 anni, che
ricevono l’invito a fare il test per la ricerca del sangue occulto fecale, e
aderiscono in caso di positività alla tappa successiva della colonscopia, hanno
un rischio di morire di cancro del colon-retto del 60% inferiore e del 30%
inferiore circa rispetto a chi non aderisce allo screening. Dal 2005, anno di
introduzione dello screening, la mortalità e la incidenza del cancro del
colon-retto sono diminuite di più 30% della popolazione generale”. 

“Il programma di screening della cervice uterina consente
di identificare precocemente lesioni displastiche del collo uterino
secondarie ad infezione da virus Papilloma (HPV) e, quando necessario, di
trattarle prima che queste possano evolvere in lesioni maligne – aggiunge
Francesca Tortolani Vincent, Responsabile dello
Screening del collo dell’utero
-. Gli eventuali esami di approfondimento
e/o i trattamenti sono offerti alle utenti gratuitamente e sono gestiti e
organizzati all’interno del programma di screening in un percorso sicuro dove
la donna viene accompagnata e seguita da personale competente e qualificato”.

 

[5 maggio 2022]

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