Screening Epatite C

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L’epatite C è un’infezione del fegato causata dal virus dell’epatite C.
Spesso viene descritta come “acuta“, in caso di nuova infezione che si verifica entro i primi 6 mesi dall’esposizione al virus e che dura poche settimane, o “cronica“, per indicare una malattia a lungo termine.
L’epatite C, quindi, può essere una malattia a breve termine che guarisce spontaneamente con l’eliminazione del virus, ma in più della metà delle persone che vengono infettate si svilupperà un’infezione cronica.
L’epatite C cronica può essere un’infezione permanente se non trattata e può causare seri problemi di salute, inclusi danni al fegato, cirrosi (cicatrizzazione del fegato), cancro al fegato e persino la morte.

Quali sono i sintomi della epatite C acuta?
Molte persone appena infettate dal virus dell’epatite C non hanno sintomi, non sembrano malate né si sentono male, e quindi non sanno di essere infette. Alcune persone possono sviluppare sintomi 2-12 settimane dopo l’esposizione al virus come: colorazione gialla della pelle e degli occhi, inappetenza, mal di stomaco, vomito, febbre, urine scure, colore chiaro delle feci, dolori articolari e sensazione di stanchezza.

Quali sono i sintomi dell’epatite C cronica (a lungo termine)?
La maggior parte delle persone con epatite C cronica non presenta alcun sintomo o presenta solo sintomi generali come stanchezza cronica e depressione. Molte persone alla fine sviluppano una malattia epatica cronica, che può evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi (cicatrizzazione del fegato) al cancro al fegato. La malattia epatica cronica nelle persone con epatite C di solito si manifesta lentamente, senza alcun segno o sintomo, per diversi decenni. L’infezione da virus dell’epatite C cronica spesso non viene riconosciuta fino a quando le persone non vengono sottoposte a screening per la donazione di sangue o fino a quando non viene rilevato un valore anomale negli esami del sangue anomalo riscontrato accidentalmente. Una persona positiva al virus può sempre trasmetterlo, anche quando non ha alcun sintomo.

Il virus dell’epatite C si trasmette entrando in contatto con il sangue di una persona infetta. Questo può avvenire attraverso:

> Condivisione di aghi e siringhe
Oggi, la maggior parte delle persone viene infettata dall’epatite C condividendo aghi, siringhe o qualsiasi altra attrezzatura utilizzata per preparare e iniettare sostanze.
> Nascita
Circa il 6% dei bambini nati da madri infette contrarrà l’epatite C.
> Esposizioni sanitarie
Sebbene non comuni, le persone possono contrarre l’infezione quando gli operatori sanitari non seguono le misure adeguate necessarie per prevenire la diffusione di infezioni trasmesse per via ematica. Di contro gli operatori sanitari stessi, che durante la loro attività entrano a contatto con il sangue dei proprio pazienti, sono esposti ad un rischio di contrarre l’epatite C maggiore rispetto a quello della popolazione generale.
> Sesso con una persona infetta
Sebbene non comune, l’epatite C può diffondersi durante i rapporti sessuali che possono provocare piccole ferite nella zona genitale. Le infezioni sono state segnalate più spesso tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e la misura di prevenzione principale per la trasmissione dell’epatite C in ambito sessuale consiste nell’utilizzo del preservativo.
> Tatuaggi o piercing non regolamentati
L’epatite C può diffondersi quando ci si sottopone a tatuaggi o piercing in strutture non autorizzate, ambienti informali o con strumenti non sterili.
> Condivisione di oggetti personali
Le persone possono essere infettate condividendo rasoi, tagliaunghie, spazzolini da denti e altri oggetti che potrebbero essere entrati in contatto con sangue infetto, anche in tracce non visibili a occhio nudo.
> Trasfusioni di sangue e trapianti di organi
Prima dello screening introdotto dal 1992, l’epatite C si diffondeva anche attraverso trasfusioni di sangue e trapianti di organi. Ora, il rischio di trasmissione ai destinatari di sangue o emoderivati ​​è estremamente basso. L’epatite C non si trasmette condividendo posate, allattando, abbracciandosi, baciandosi, tenendosi per mano, tossendo o starnutendo, utilizzando in comune servizi igienici, bagni e saune. Inoltre, non si diffonde attraverso il cibo o l’acqua.

La terapia è raccomandata per tutte le persone, comprese le donne non gravide, con epatite C acuta o cronica. Prevede la combinazioni di più farmaci da assumere per via orale (pillole), di solito per solo 8-12 settimane, e cura oltre il 95% dei casi con pochi effetti collaterali, risultando tra i più potenti trattamenti antivirali oggi disponibili.
Nella nostra regione, a partire dal 2014 a ottobre 2021, sono stati effettuati 19.450 trattamenti, in tutta Italia 229.500 nello stesso periodo.
Non esiste attualmente un vaccino per prevenire l’infezione da epatite C, quindi l’adozione di misure igieniche volte a evitare il contatto con sangue contaminato è l’unica forma di prevenzione disponibile.
Il programma di screening consente di prevenire le complicanze della malattia poiché permette di identificare le infezioni non note e intervenire precocemente con la terapia”

Lo screening gratuito è rivolto alle persone nate tra il 1969 e il 1989 per individuare e curare persone che non sono a conoscenza della propria positività.

Lo screening avviene su base volontaria attraverso l’esecuzione di un prelievo di sangue.
Sul campione di sangue prelevato vengono in un primo momento ricercati anticorpi specifici contro il virus dell’epatite C e successivamente, in caso di positività a questo primo testsullo stesso campione di sangue verrà ricercata la presenza del materiale genetico del virus stesso.
In caso di positività a questa seconda analisi la persona verrà contattata direttamente dal Centro Specialistico di riferimento locale per la presa in carico e per concordare l’inizio della terapia antivirale.

Al contrario in caso di esito negativo, il referto sarà pubblicato sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico e si uscirà dal percorso di screening.

Partecipare allo screening è molto semplice e comodo. Si può eseguire il test in accesso diretto in diversi Punti prelievo della provincia modenese:
– come test singolo, recandosi appositamente al Punto prelievi
– insieme ad altri esami, in occasione di un accesso già previsto al Punto prelievi, chiedendo al personale di aggiungere questo test agli altri esami programmati. In questo modo non sarà necessario effettuare un prelievo dedicato allo screening.

In entrambi i casi non serve la richiesta del medico.
Tramite un SMS e una lettera sul Fascicolo Sanitario Elettronico l’Ausl di Modena, in maniera progressiva, invita a partecipare allo screening i propri assistiti nati tra il 1969 e il 1989. Nel SMS e nella lettera sono contenute le informazioni sulle modalità per aderire. I destinatari dello screening possono eseguire il test anche se non hanno ricevuto l’SMS o la lettera

>> Accedi all’elenco dei Punti prelievi della provincia di Modena in cui si può eseguire il test di screening

Il giorno del test è necessario presentare:
– un documento di identità
– il modulo di consenso informato, già compilato e firmato

Tutte le informazioni sul trattamento dei dati personali nell’ambito di questo screening sono disponibili nell’apposita informativa privacy

> Sito web della Regione Emilia-Romagna: accedi alla sezione dedicata
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