Salute mentale: Gen-Z, nel 2023 quasi 2.500 accessi alla struttura semiresidenziale per minori con disagio psichico

Il progetto, nato in via sperimentale nel 2022 su input dell’Azienda USL di Modena, è gestito da CEIS e garantisce attività terapeutico-riabilitative rivolte ad adolescenti con gravi disturbi psichiatrici

Sono oltre 2.500 gli accessi registrati nel 2023 presso Gen-Z, la struttura semiresidenziale rivolta ad adolescenti con gravi disturbi psichiatrici gestita da CEIS.

Il progetto, nato nel novembre 2022 su input dell’Azienda USL di Modena, garantisce attività terapeutico-riabilitative a soggetti in età evolutiva con manifestazioni cliniche che determinano una marcata compromissione delle relazioni all’interno dei diversi contesti di vita (come ad esempio disagio psicologico e relazionale profondo e breakdown evolutivi), associate a dipendenza, talora con necessità di allontanamento per brevi periodi dal nucleo familiare.

Obiettivo del servizio è infatti garantire supporto alla vita di relazione del giovane in un contesto emergenziale di crisi psicosociale, nonché supporto alla famiglia che attraversa a sua volta una situazione di crisi per il trauma del ragazzo.

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Un momento dell’inaugurazione di Gen-Z

Nel 2023 GEN-Z ha seguito 67 giovani, 16 maschi e 51 femmine, con un tasso medio programmato di utilizzo dei posti di oltre il 90%. I progetti in residenziale sono stati 28, per 127 giorni totali di permanenza.

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Le opere dei ragazzi

La comunità si avvale di un’équipe multidisciplinare formata da figure professionali quali educatore professionale, psicologo, psicoterapeuta, terapista della riabilitazione, infermiera professionale, collaboratori/maestri d’arte per lo svolgimento di attività laboratoriali.

Il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) dell’Ausl di Modena coordina la realizzazione del progetto ponendo particolare cura nell’invio e nella gestione del percorso terapeutico degli ospiti nel quale sono costantemente coinvolti anche i referenti dei singoli centri di NPIA distrettuali (neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della riabilitazione psichiatrica) con incontri periodici di verifica e ridefinizione degli obiettivi.

Gen-Z è inserito in una rete che prevede un’ampia gamma di progetti e strutture per la residenzialità, anche per quanto riguarda la salute mentale adulti, che risponde al modello condiviso con la Regione di recovery, ovvero ponendo al centro la persona e i suoi bisogni sociali e relazionali prima che la malattia.

Un modello che a Modena ha iniziato a svilupparsi oltre dieci anni fa, sempre di concerto con la Regione e in collaborazione con il Terzo settore, con l’obiettivo di evitare le conseguenze di una prolungata residenzialità, come la perdita di autonomia e l’insorgere di cronicità, favorendo invece la domiciliarità, per rendere il paziente protagonista di alcune scelte di vita.

[27 luglio 2024]

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