Definite le procedure e le regole per l’accesso delle pazienti: si potrà somministrare entro la settima settimana di gestazione
Dopo l’avvio del percorso in provincia di Parma, anche nella nostra provincia sarà garantita l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica presso i Consultori familiari di Carpi e Modena, identificati a livello regionale per il progetto pilota.
Le recenti raccomandazioni del Ministero, recepite dalla nostra Regione, ampliano la possibilità di eseguire il trattamento farmacologico in regime ambulatoriale, oltre che nelle strutture ospedaliere, anche all’interno del Consultorio familiare per le donne entro il 49° giorno di amenorrea (settima settimana + 0 giorni di gestazione). La sperimentazione del percorso, della durata di 12 mesi e al via a partire da domani, coinvolgerà donne maggiorenni, residenti o domiciliate nei Distretti di Modena e Carpi, che faranno richiesta di IVG farmacologica presso i rispettivi consultori familiari.
Il percorso
Come già avviene, le donne che richiedono l’IVG possono rivolgersi al Consultorio familiare telefonando o recandosi di persona al servizio. Durante questo primo contatto, l’ostetrica dell’accoglienza raccoglie e valuta gli elementi che consentiranno di programmare in modo appropriato l’avvio del percorso e, in accordo con la donna, fornisce un appuntamento entro sette giorni dalla richiesta.
Il primo accesso per la presa in carico da parte dell’equipe del consultorio comprende il colloquio, la valutazione clinica e l’eventuale certificazione. Durante il colloquio con l’utente o la coppia, il medico e/o l’ostetrica approfondiscono gli elementi che hanno portato alla scelta di richiedere l’IVG: forniscono le informazioni relative alla rete di servizi e ai sostegni presenti sul territorio e cercano con la donna possibili soluzioni per superare le cause che potrebbero indurla alla IVG. Il colloquio può inoltre evidenziare condizioni che richiedono l’attivazione di specifici percorsi (età minore, urgenza, disagio psicosociale, violenza, rischio infezioni sessualmente trasmesse) o l’esigenza di ulteriori consulenze. Lo psicologo è parte integrante dell’equipe consultoriale e il suo sostegno può essere attivato durante l’intero percorso, in accordo con la donna e sulla base delle sue esigenze. In questo accesso si valuta anche la metodica contraccettiva utilizzata e/o si propone un counselling contraccettivo per avviare una contraccezione.
Se la donna conferma la richiesta di IVG si procederà alla compilazione del certificato e il professionista la informerà sulle diverse metodiche per l’interruzione di gravidanza, chirurgica e farmacologica e sulla possibilità di eseguirla sia in Ospedale che, entro il 49esimo giorno, in Consultorio. Con la donna saranno condivise le necessarie valutazioni per la garanzia di sicurezza dell’intero percorso.
Il team consultoriale programmerà le successive fasi, con le date di somministrazione dei due farmaci. Le indicazioni ministeriali e regionali al trattamento farmacologico prevedono la somministrazione di mifepristone per via orale seguito, a distanza di 48 ore (24-72 ore), dalla somministrazione di misoprostolo.
È previsto in questa fase il rinforzo delle informazioni sugli effetti dei farmaci e sui comportamenti da tenere al domicilio, la consegna del numero telefonico di riferimento in caso di bisogno (attivo nei giorni e orari di apertura del consultorio) e le indicazioni per contattare l’ospedale di riferimento o per recarsi al Pronto soccorso ginecologico.
La presa in carico da parte del Consultorio sarà assicurata fino al termine della procedura o, in caso di necessità o complicanze, fino all’invio all’Ospedale. Dopo 2-3 settimane è previsto un controllo clinico post IVG; anche in tale sede si rinforzerà il counselling contraccettivo.
[26 ottobre 2022]