Nell’alimentazione abituale le fonti principali di zuccheri sono, oltre al classico zucchero da cucina, gli alimenti e le bevande dolci. Prodotti come frutta, verdura, latte e yogurt sono caratterizzati principalmente dal loro apporto di zuccheri semplici, ma contengono anche altri nutrienti importanti, come carboidrati complessi, fibre, proteine ecc. Al contrario, alimenti come miele, dolci e bevande zuccherate apportano prevalentemente zuccheri.
Un’ assunzione eccessiva di zuccheri semplici (specialmente se da alimenti come bevande zuccherate, dolciumi ecc.) può condurre a un’ alimentazione squilibrata e troppo ricca dal punto di vista energetico. Questi fattori a loro volta possono facilitare l’insorgenza di obesità e malattie ad essa correlate, oltre ad aumentare il rischio di carie.
Innanzitutto, eccedendo nel consumo di alimenti che contengono quasi esclusivamente zuccheri, si incrementano le calorie “vuote” (ovvero che non apportano altri nutrienti importanti), che in persone con uno stile di vita squilibrato e sedentario rischiano di sommarsi alla già abbondante quota energetica della giornata. La quota di zuccheri semplici della nostra alimentazione non dovrebbe superare il 15% dell’energia totale giornaliera. Considerando l’importanza della frutta e verdura e del latte e yogurt nelle quantità e frequenze consigliate, il loro consumo porta facilmente al raggiungimento dell’apporto giornaliero raccomandato in una dieta equilibrata. Rimane perciò poco spazio per il consumo di alimenti contenenti quasi esclusivamente zuccheri semplici, che dovrebbe essere quindi occasionale. Si ricorda che i succhi di frutta senza zuccheri aggiunti non sono privi di zuccheri; infatti, contengono comunque gli zuccheri naturali della frutta.
Inoltre, alimenti come il miele o lo zucchero di canna non sono più salutari dello zucchero bianco. Infatti, il profilo nutrizionale del miele o dello zucchero grezzo non è diverso da quello dello zucchero bianco.
Il miele differisce dallo zucchero in termini di costituenti: infatti possiede una maggiore percentuale di acqua, tipologie differenti di monosaccaridi e minime quantità di sali minerali e vitamine. Questa composizione non conferisce al miele un significato nutrizionale particolare, tale da apportare considerevoli benefici per la salute.
Invece, lo zucchero di canna è solamente zucchero non totalmente raffinato che contiene piccole quantità di melassa, la quale attribuisce differenze di colore e sapore, ma non possiede alcun vantaggio nutrizionale.
Perciò, preferire lo zucchero di canna o il miele allo zucchero bianco rappresenta semplicemente una scelta di gusto e non di salute. Detto ciò, non significa che lo zucchero sia un “veleno bianco”: non ci sono alimenti buoni o cattivi in assoluto, basta fare attenzione alle quantità e al bilancio tra “quanto mangiamo” e “quanta energia consumiamo”.
Inoltre, gli zuccheri, specialmente se assunti da soli, vengono facilmente assorbiti e utilizzati,
contrastando il senso di affaticamento fisico e mentale. Se da un lato ciò permette di fornire energia rapida e pronta all’uso, dall’ altro però, provoca un rapido innalzamento della glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue), che certamente rappresenta un rischio per un soggetto diabetico ma, se frequentemente ripetuto, può costituire un problema anche per un individuo sano.
Infine, il rischio di formazione di carie dentaria è tanto più alto quanto è più elevata la quantità e la frequenza di consumo di zuccheri e da quanto a lungo essi permangono in bocca prima di lavarsi i denti. Per questo motivo, al fine di ridurre il rischio di carie è opportuno, oltre che limitare la quantità di zuccheri, anche eseguire un’adeguata e sollecita igiene orale.