Riguardo all’organizzazione dei servizi di urgenza ed emergenza sul territorio del Frignano, l’Azienda USL di Modena ribadisce di lavorare costantemente per garantire l’assistenza ai cittadini.
Il modello attuale prevede un protocollo con la medicina convenzionata per il supporto al sistema di emergenza e urgenza in caso di codici rossi. Da fine gennaio a Fanano è stato inoltre aperto un Centro di Assistenza e Urgenza (CAU), struttura prevista per la risposta alle urgenze di bassa complessità in trasformazione del Punto di Primo Intervento, con personale afferente alle Cure Primarie.
L’Azienda sta lavorando per trovare una nuova soluzione organizzativa per integrare in modo più appropriato le figure professionali impiegate nelle due forme organizzative prima citate. Questo anche monitorando costantemente i criteri in base ai quali garantire il servizio di emergenza, nel pieno rispetto dei tempi di arrivo sul luogo della chiamata e di centralizzazione dei pazienti nei servizi di risposta assistenziale.
In modo concreto, data la peculiarità del territorio al fine di rafforzare l’efficacia dell’azione assistenziale, l’Azienda sta ulteriormente investendo avviando da subito un incremento di due infermieri per il potenziamento degli organici assistenziali, e anche rafforzando la collaborazione con le associazioni di pubblica assistenza territoriali. Tutto questo in coerenza con la delibera regionale 1206/2023 di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza.
Le chiamate al 118 sono in ogni caso garantite attraverso gli equipaggi infermieristici e medici a disposizione dell’emergenza, sempre in coordinamento con la Centrale Operativa di riferimento del 118.
E inoltre attiva la progettazione di un modello innovativo di assistenza sanitaria alle aree montane, che rafforza la risposta sul territorio ed è basato sulla valorizzazione dell’assistenza primaria (medicina generale e medici di continuità assistenziale).
Tale modello organizzativo prevede una maggiore ulteriore attenzione e risorse dedicate all’assistenza domiciliare per i bisogni di bassa complessità, attraverso il coinvolgimento della medicina generale. L’obiettivo è quello di fare evolvere il modello del CAU tradizionale verso un servizio maggiormente capace di rispondere alle esigenze dei cittadini dell’alta montagna, andando a integrare tutte le risorse esistenti, rafforzando in modo significativo anche la risposta durante i periodi di particolare affluenza turistica.
[1 marzo 2024]