Terapisti del dolore e oncologici a confronto in una mattinata dedicata all’approccio farmacologico, ai trattamenti chemioterapici, alle sindromi dolorose da radio e chemio e alla qualità di vita nei lungo viventi
Come riconoscere i diversi dolori di natura oncologica e come trattarli? L’argomento è al centro del convegno in programma sabato 4 febbraio, dalle 8 alle 14.30, presso l’Aula Magna del Centro Servizi del Policlinico di Modena (via del Pozzo 71). Si tratta del primo evento di questo genere sul nostro territorio, che punta a riunire per la prima volta tutti i terapisti del dolore dei Distretti sanitari con gli oncologici di Modena e provincia, per condividere conoscenze, esperienze e percorsi di cura.
La giornata formativa – rivolta a Medici di medicina generale, medici specialisti ospedalieri, medici in formazione, farmacisti e psicologi – ha lo scopo di confrontare i diversi punti di vista fra i molteplici specialisti coinvolti nella gestione del dolore in corso di malattia oncologica attiva, allo scopo di affinare competenze e relazioni nella ricerca di una modalità efficace di condivisione orientata al miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
Nelle quattro sessioni previste si affronteranno diversi aspetti, tra i quali l’approccio farmacologico al dolore oncologico; i trattamenti radiochemioterapici e le sindromi dolorose specifiche da radio e chemioterapia; il confine fra trattamento oncologico attivo e palliazione; i diversi aspetti psicologici che accompagnano la malattia e la qualità di vita nei lungo viventi.
L’iscrizione al convegno – i posti disponibili sono 500 – è possibile sul portale WHR GRU con codice 2145. Per informazioni si può scrivere alla segreteria congressuale all’indirizzo mail t.cantalupo@ausl.mo.it o contattare direttamente la dottoressa Teresa Cantalupo al numero 059/3963427.
“Questo convegno rappresenta un primo passo verso una condivisione fra le reti della terapia del dolore e quella della medicina oncologica – dichiara Cristina Mastronicola, Direttore Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) di Terapia Antalgica e Responsabile del Centro Hub di Modena per la Rete regionale di Terapia del Dolore -. Nasce l’esigenza di confrontare ed integrare tutte le competenze, le esperienze e sensibilità degli specialisti medici coinvolti nel percorso di cura, talvolta molto lungo, della malattia oncologica su uno specifico argomento: il dolore, come trattarlo e quando possibile come prevenirne l’insorgenza. Il miglioramento dell’aspettativa di vita del paziente oncologico non sempre va di pari passo con un miglioramento della qualità di vita: spesso restano sequele dai trattamenti chirurgici e chemioradioterapici che devono essere affrontate e trattate. Particolare attenzione si porrà, inoltre, sugli aspetti psicologici che attraversano le fasi di questo percorso di malattia. A questa evento seguirà un secondo incontro rivolto ai professionisti delle professioni sanitarie ed in particolare a tutti coloro che sono coinvolti nell’assistenza e nella gestione del paziente affetto da malattia oncologica in fase attiva”.
“Il dolore nei pazienti oncologici è presente frequentemente in ogni fase della malattia – afferma Veronica Bonfreschi, Dirigente medico Anestesia e Rianimazione 1 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Policlinico di Modena, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore -. La prevalenza varia dal 30% dei pazienti dopo il trattamento curativo, al 59% dei pazienti durante il trattamento oncologico e supera il 60% nei pazienti in fase avanzata o terminale. Il dolore oncologico può dipendere da molti fattori: la malattia stessa, il trattamento chirurgico, le terapie come la chemioterapia, la radioterapia, le terapie ormonali e di supporto. Già nel 1996 l’Organizzazione mondiale della Sanità stabilì che ‘in presenza di dolore da cancro si deve subito somministrare un farmaco per alleviarlo, in base al tipo di dolore e all’intensità’. Il trattamento del dolore fa parte del percorso di cura multidisciplinare dei pazienti oncologici, dalla rilevazione all’individuazione delle sue caratteristiche, al trattamento farmacologico, non farmacologico, interventistico e psicologico”.
[31 gennaio 2023]