L’indagine ha lo scopo di valutare la distribuzione dei fattori di rischio cardiovascolari nella popolazione italiana e la frequenza di persone a rischio di ammalare per queste importanti patologie.
Nasce su iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità, ed è svolta dal Servizio Epidemiologia. A Modena sono state effettuate due edizioni: la prima, anno 2000, ha interessato 206 persone del Distretto di Modena estratti casualmente dall’anagrafe sanitaria; la seconda, condotta tra novembre 2008 e febbraio 2009, ha coinvolto un campione casuale di 660 cittadini sempre del distretto di Modena.
Questa indagine non sostituisce la sorveglianza PASSI bensì l’affianca, in quanto fanno parte entrambe delle strategie del CCM/Ministero della Salute per acquisire informazioni sulla salute dei cittadini
Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa principale di morte, la causa più frequente di ricovero ospedaliero e una delle cause più importanti di invalidità; sono malattie di cui si conoscono bene i fattori di rischio cioè quelle caratteristiche che se presenti in una popolazione o in un individuo, indicano la maggiore probabilità di andare incontro alla malattia; gli studi epidemiologici degli ultimi anni hanno dimostrato la reversibilità del rischio, cioè la possibilità di ridurre o di ritardare la comparsa degli eventi attraverso la modificazione dello stile di vita con la conseguente riduzione dei fattori di rischio; ancora le malattie cardiovascolari sono fra le cause più frequenti che producono in età avanzata, disabilità e deficit delle funzioni cognitive.
Questi sono i motivi che spingono a dedicare un ampio spazio della salute pubblica verso le malattie cardiovascolari e la loro prevenzione.
Per valutare le attività rivolte a contrastare le malattie cardiovascolari è necessario periodicamente condurre delle indagini di popolazioni per stimare la prevalenza ed il tasso di attacco delle forme più gravi di cardiopatia ischemica e di ictus, i livelli medi dei fattori di rischio cardiovascolare, la prevalenza di condizioni a rischio e gli indicatori di trattamento. Per questo è stato lanciato nel 1998 l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare, progetto che si propone, ogni 10 anni, di descrivere su un campione statistico, rappresentativo della popolazione generale di 35-79 anni, alcune caratteristiche individuali riconosciute come fattori di rischio, le abitudini di vita (alimentazione, attività fisica, abitudine al fumo di sigarette), nonché la prevalenza di condizioni a rischio (ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità, diabete), identificare aree di patologia, ed altre condizioni per le quali è necessario intervenire in termini preventivi, diagnostici, terapeutici e assistenziali e studiare gli andamenti temporali dei fattori di rischio e delle malattie cardiovascolari.
Metodologia:
La numerosità richiesta per la realizzazione degli obiettivi previsti è quella di esaminare, a livello nazionale, circa 11.000 individui di età compresa fra 35 e 79 anni. Tale numerosità deve essere raggiunta attraverso l’arruolamento di un campione estratto in modo casuale dalla popolazione generale (un campione di circa 220 persone ogni milione e mezzo di abitanti); ciò permette di ottenere una numerosità sufficiente per valutare l’andamento nel tempo e identificare eventuali cambiamenti nel tempo della distribuzione dei fattori di rischio, delle condizioni a rischio e delle malattie cardio-cerebrovascolari.
Vengono identificati uno o al massimo due centri per Regione. Dal Comune corrispondente alla sede del centro selezionato vengono estratte tante persone quante corrispondono alla numerosità totale dei campioni previsti per l’intera Regione. Il personale impegnato nelle operazioni di screening è opportunamente addestrato a svolgere gli esami a cui viene sottoposta la popolazione.
Vengono eseguiti i seguenti rilievi:
- questionario (comprendente informazioni anagrafiche, abitudini e stili di vita, anamnesi patologica remota, terapie in atto, ricorso ai servizi sanitari con
- particolare riguardo ai ricoveri ospedalieri, familiarità per cardiopatia coronaria, accidenti cerebrovascolari, diabete)
- prelievo di sangue (per l’esecuzione di colesterolemia, trigliceridemia e glicemia)
- esecuzione di misure antropometriche
- misurazione della pressione arteriosa
- determinazione di glicemia, colesterolemia e trigliceridemia con metodo reflettometrico
- elettrocardiogramma
- spirometria
- raccolta delle urine delle 24 ore (per sodio, potassio, creatinina)
I dati sono resi anonimi e trattati nel pieno rispetto della normativa italiana sulla tutela dei dati personali (D.lgs. 196/2003), vengono codificati automaticamente ed inseriti su supporto magnetico; tutte le procedure seguono le linee guida internazionali. Campioni biologici vengono conservati (siero, plasma, buffy coat ed emazie impacchettate) presso la banca di campioni biologici del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità per la durata minima di 20 anni (salvo modifiche legali). Tale durata è dovuta al fatto che questo è il tempo minimo per lo sviluppo di un numero consistente di eventi che permetta lo studio della associazione fra fattori di rischio e malattia e sia in grado di evidenziare l’eventuale trend. Oggi non è possibile elencare quali saranno le indagini future in quanto l’obiettivo della creazione di una banca di campioni biologici è proprio quella di conservare materiale per analizzarlo in futuro, quando appariranno nuove scoperte o esigenze particolari in sanità pubblica. In ogni caso qualsiasi analisi non verrà mai presentata a livello individuale, ma i risultati vengono considerati insieme a quelli di tutti gli individui che in questi anni hanno accettato di collaborare e hanno dato il loro consenso per essere seguiti nel tempo.
L’Istituto Superiore di Sanità coordina l’attività di formazione e di standardizzazione, di controllo di qualità, di supporto e realizza l’analisi dei dati. Nell’attività di sorveglianza la popolazione arruolata viene seguita nel tempo per la mortalità totale e specifica per causa e per gli eventi coronarici e cerebrovascolari fatali e non fatali; si baserà sulla raccolta e sull’appaiamento dei dati di mortalità, diagnosi di dimissione ospedaliera e della popolazione residente.
Per realizzare gli obiettivi della registrazione degli eventi si raccolgono le seguenti informazioni: popolazione residente nell’area in studio per uomini e donne per quinquenni di età, certificati di morte specifici per causa per tutti i soggetti residenti nell’area di studio, schede di dimissione ospedaliera degli ospedali e case di cura a cui affluiscono i soggetti. Ciò permette di identificare gli eventi, che verranno classificati secondo le categorie diagnostiche del Progetto MONICA.
Il progetto è finanziato dal Ministero della Salute – Centro per il Controllo delle Malattie e fa parte del Programma GUADAGNARE SALUTE sottoscritto da: Ministero della Salute; Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – INRAN; Ministero della Famiglia; Ministero Pubblica Istruzione; Ministero Economia e Finanze; Ministero Interno; Ministero dei Trasporti; Ministero Sviluppo Economico; Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive; Ministero Università e Ricerca; Governo; Produttori e Gestori dei pubblici servizi; Regioni; ASL; Enti locali; Responsabili personale settore privato e pubblico
L’obiettivo è guadagnare salute rendendo più facile:
- una dieta più salubre (alimentazione);
- muoversi e fare attività fisica (attività fisica);
- essere liberi dal fumo (lotta al fumo);
- evitare l’abuso di alcol (lotta all’abuso d’alcol).