Campagna SINU-WASSH 2024 Meno sale più salute

Dal 13 al 19 maggio si svolge la Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale, lanciata dal WASSH – World Action on Salt, Sugar and Health – in collaborazione con la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), che sottolinea quest’anno il valore della Dieta Mediterranea nel facilitare la riduzione del consumo di sale.

L’eccesso di sale nella dieta, che inizia spesso già dallo svezzamento, è particolarmente dannoso in quanto induce un progressivo aumento della pressione arteriosa già dai primi anni di vita e favorisce lo sviluppo di ipertensione in età adulta.

Diversi studi hanno evidenziato l’eccessiva quantità di sale presente nell’alimentazione abituale degli adulti, bambini e adolescenti italiani e anche la frequente associazione tra abuso di sale, obesità e aumento dei valori pressori; questo è dovuto al fatto che un’alimentazione ricca di sale dipende in buona parte dal consumo di prodotti trasformati ricchi di sale aggiunto e ipercalorici che, stimolando, tra l’altro, il senso della sete, inducono, specialmente gli adolescenti, al consumo di bevande zuccherate, a loro volta ipercaloriche.

A livello globale, sarebbe possibile prevenire oltre due milioni e mezzo di morti premature all’anno, attraverso la riduzione del consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno, tra quello già presente negli alimenti e quello aggiunto, secondo le indicazioni dell’OMS.

Poster campagna SINU WASSH 2024

La principale fonte di sale nella dieta italiana è quello aggiunto nei prodotti trasformati di tipo artigianale, industriale o della ristorazione collettiva (almeno il 50% dell’assunzione totale) e poi da quello aggiunto in cucina e/o a tavola (circa il 35%). I cereali e derivati, in primo luogo pane, pizza e altri prodotti da forno, rappresentano una delle fonti più rilevanti di sale aggiunto nei prodotti trasformati. Elevate quote derivano anche da carne, uova e pesce (31%) e latte e derivati (21%), sempre a causa del sale aggiunto rispettivamente nelle carni e pesce conservati e ancor più nei formaggi.

Il contenuto di sale invece della frutta, della verdura e dei legumi, su cui si basa il modello della dieta mediterranea è, invece, molto basso. È, inoltre, preferibile consumare pane a ridotto contenuto di sale, come proposto dagli esercizi aderenti alla campagna regionale Pane Menosale, ed imparare a leggere con attenzione le etichette nutrizionali dei prodotti trasformati, scegliendo gli alimenti con il contenuto di sale minore.

In generale è bene preferire prodotti freschi ed evitare i cibi pronti, sostituendoli con analoghe preparazioni fatte in casa da insaporire con erbe aromatiche e spezie, limitando così l’aggiunta di sale.

Si raccomanda quindi di usare poco sale, ma iodato.

Questa pagina ti è stata utile? Hai trovato le informazioni che cercavi?

Grazie per il feedback!

feedback
Seleziona un'opzione
Commento
Compila questo campo