L’Azienda Usl Modena ha partecipato al progetto del Comune di Modena “Bike to work Modena” finalizzato alla promozione della mobilità attiva in biciletta negli spostamenti casa-lavoro.
Cosa è il progetto Bike to Work?
Il Comune di Modena, insieme ai seguenti partner ha partecipato al bando del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) di cui al Decreto Ministeriale n.208/2016 “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”: AESS, Arpae, Ausl, Città Sane, CSEF, Euromobility, FIAB, SETA, Wecity.
In sintesi il progetto che si proponeva di:
1) selezionare un gruppo di lavoratori maggiorenni che abbiano dimora e/o sede di lavoro all’interno del Comune di Modena e fornire loro un incentivo diretto-buono mobilità (0,15 Euro/Km, fino ad un massimo di 30 euro/mese) per l’utilizzo della bicicletta/MPPE negli spostamenti casa-lavoro, per una durata di 12 mesi o comunque fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria;
2) valutare i benefici ambientali, sanitari ed economici derivanti dalla scelta di utilizzare la bicicletta/MPPE per gli spostamenti casa-lavoro in particolare, attraverso:
– la valutazione dei benefici ambientali ed economici
derivanti dal mancato utilizzo del mezzo privato negli spostamenti casa-lavoro;
– la valutazione dei benefici per la salute dei partecipanti:
3) incrementare la dotazione di depositi protetti dove custodire le biciclette private, con particolare attenzione alla localizzazione degli stessi in punti strategici in relazione agli spostamenti casa-lavoro;
4) incrementare la rete di percorsi ciclabili urbani, che concorrano all’obiettivo di renderla continua e capillare, mediante la realizzazione di tratti strategici in relazione agli spostamenti casa-lavoro;
5) coinvolgere la popolazione, le aziende e le istituzioni nella promozione, a livello locale, di buone pratiche volte all’utilizzo di mezzi alternativi a quello privato motorizzato per il miglioramento della qualità dell’ambiente, della fruibilità
del territorio, della salute e della sicurezza dei cittadini.
Perché è importante la mobilità attiva?
I benefici diretti sulla salute derivano dall’evidenza che l’inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio per la salute.
Secondo le stime dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), l’insufficiente attività fisica rappresenta la nona causa di morte prematura e disabilità (DALYs).
L’attività fisica svolta con regolarità induce, infatti, numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari, ictus cerebrale,
diabete tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani e alcuni tipi di cancro. Inoltre il sovrappeso e l’obesità, problemi ovunque in aumento, sono causati essenzialmente dalla combinazione di sedentarietà e cattiva alimentazione.
Le più recenti stime indicano che in Italia la sedentarietà è causa del 9% delle malattie cardiovascolari e del 15% dei casi di morte premature. In media chi è attivo e normopeso vive circa 7 anni più a lungo rispetto ai sedentari obesi [Moore SC, 2013].
L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) raccomanda per ogni fascia di popolazione (ragazzi, adulti e over 65) l’attività fisica che dovrebbe fare nel tempo libero per avere benefici di salute e aumentare il benessere psicologico, prevenendo allo stesso tempo l’insorgenza delle malattie cronico-degenerative. In particolare, le persone adulte con 18-64 anni dovrebbero svolgere alla settimana un’attività aerobica moderata di almeno 150 minuti oppure una intensa di almeno 75 minuti; le attività moderate e intense possono essere combinate ed entrambe dovrebbero durare almeno 10 minuti. Per ottenere ulteriori benefici di salute l’attività aerobica moderata dovrebbe essere di almeno 300 minuti e quella intensa di almeno 150 minuti alla
settimana.
In quest’ottica diventa importante promuovere la mobilità attiva, in quanto fornisce un forte contributo al raggiungimento di questo obiettivo di salute. Oltre all’incremento dell’attività fisica complessiva si associano altri vantaggi indiretti: miglioramento del benessere psico-fisico, riduzione di un eventuale eccesso ponderale, possibile miglioramento di altri fattori di rischio individuali (alimentazione, fumo, ecc) che spesso si accompagna all’aumento dell’attività fisica.
Inoltre, sono evidenti i vantaggi in campo ambientale (inquinamento dell’aria, acustico, ecc) a seguito della riduzione dell’utilizzo dei veicoli motorizzati, con vantaggi in termini di salute per tutta la collettività.
Secondo i dati PASSI, nel Comune di Modena il 51% della popolazione con 18-69 anni pratica i livelli di attività fisica raccomandati e il 35% la pratica invece a quantità inferiori; il restante 14% risulta completamente sedentario. Il 23% usa la bicicletta e il 47% va a piedi per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportiva o ricreativa (mobilità attiva). In particolare il 21% raggiunge con la sola mobilità attiva i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS. PASSI ci informa che il ricorso alla bicicletta per gli spostamenti quotidiani è inferiore a quello regionale (27%) ma superiore a quello nazionale (14%).
L’incremento della mobilità attiva è quindi un’azione centrale in ottica di sanità pubblica per i benefici diretti e indiretti sull’individuo e più in generale sull’intera collettività.
Quali sono i numeri previsti di Bike do Work?
l progetto (di durata biennale: ottobre 2020 – ottobre 2022) prevedeva l’arruolamento di un campione di 1.000 di lavoratori maggiorenni in due anni di applicazione, coinvolgendo 500 partecipanti per ciascuno dei due anni di attività. Ai partecipanti è stata resa disponibile una App su smartphone (WeCity) per il calcolo dei km
percorsi con la bicicletta nel tragitto casa-lavoro e il corrispettivo incentivo economico.