Le persone possono sperimentare diversi stati d’animo, non sempre piacevoli, come ansia, tristezza, rabbia, noia, ecc…
Sono stati d’animo che normalmente vengono provati dalle persone e che si possono attivare negli adulti, nei bambini e negli adolescenti.
La tristezza è un’emozione presente nella vita di tutti gli individui, inclusi i bambini e gli adolescenti.
Come tutte le emozioni, la tristezza ha una funzione evolutiva ed adattiva: può infatti contribuire alla crescita emotiva e rappresentare una reazione congrua ed adeguata ad eventi di vita nell’ambiente esterno o ad accadimenti nel mondo interno di un bambino.
La tristezza si esprime attraverso varie sfumature ed intensità: può trattarsi di un lieve senso di scoraggiamento o di vissuti di vulnerabilità fino ad arrivare a sentimenti di impotenza e disperazione; può rappresentare uno stato emotivo transitorio oppure essere prolungata, profonda e poco regolabile, riflettendo un vero e proprio disturbo dell’umore, e allora parliamo di Depressione.
Il primo passo è capire se il proprio figlio sia semplicemente triste o soffra di undisturbo dell’umore e sia depresso. La tristezza infatti non è per forza sinonimo di Depressione.
E’ quindi necessario che i genitori si rivolgano al pediatra di libera scelta o al medico di medicina generale del proprio figlio che, valutato il caso, li indirizzerà agli specialisti competenti.