Ospedale di Carpi: Ramazzini, in Oncologia arrivano tre nuove pompe infusionali con un sistema smart per terapie sempre più personalizzate

La donazione di AMO – Associazione Malati Oncologici odv di Carpi, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, integra la dotazione del reparto, con un upgrade tecnologico: i dispositivi, essenziali per la somministrazione dei farmaci antitumorali per via endovenosa, sono dotati di un sensore di gocciolamento che consente di misurare alla goccia la quantità di farmaco da infondere

Cure sempre più personalizzate, in totale sicurezza: l’Oncologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi amplia la propria gamma di dispositivi con tre nuove pompe infusionali “intelligenti”, frutto della donazione di AMO – Associazione Malati Oncologici odv di Carpi con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

I dispositivi, essenziali per la somministrazione dei farmaci antitumorali per via endovenosa, sono stati consegnati oggi al personale dell’Oncologia guidata dalla direttrice facente funzione Claudia Mucciarini, nel corso di una breve cerimonia di ringraziamento ai donatori. Presenti anche Franca Pirolo, Presidente di AMO, Stefania Ascari, Direttrice del Distretto di Carpi, Emilia Gianotti, infermiera coordinatrice dell’Oncologia di Carpi, e Luca Camurri del Servizio di Ingegneria Clinica dell’Azienda USL di Modena che ha curato la fase di collaudo.

Le tre pompe infusionali andranno ad integrare la dotazione del reparto, apportando anche un salto tecnologico in avanti: i nuovi strumenti sono infatti dotati di un sensore di gocciolamento che consente di misurare alla goccia la quantità di farmaco da infondere, garantendo così terapie personalizzate e mirate, minimizzando il rischio di errore.

160 professionisti e donatori con gli strumenti donati 1000

Diversi i vantaggi assicurati dai dispositivi donati, come ad esempio la possibilità di impostare e regolare quantità di farmaco anche molto ridotte, stabilire la durata del trattamento e variare in maniera rapida e precisa la velocità di infusione. Inoltre i deflussori (i tubicini in plastica attraverso cui passa il liquido) sono schermati in modo da non permettere alla luce di filtrare, in quanto molti farmaci antitumorali sono fotosensibili.

“La generosità di AMO nel supportare l’Azienda e i suoi professionisti a garantire le cure migliori possibili ai pazienti non la scopriamo di certo oggi – sottolineano Mucciarini e Ascari –: da decenni l’Associazione è al nostro fianco in tanti modi e cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti i volontari e la Presidente per il preziosissimo lavoro che fanno, così come un grande grazie va anche alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Donazioni come queste agevolano il lavoro degli operatori e assicurano trattamenti di qualità ai cittadini”.

 

[1 giugno 2024]

Questa pagina ti è stata utile? Hai trovato le informazioni che cercavi?

Grazie per il feedback!

feedback
Seleziona un'opzione
Commento
Compila questo campo