L’intervento, gestito dai professionisti del reparto di Anestesia e Rianimazione di Carpi in collaborazione con il Centro riferimento trapianti regionale e le équipe di Modena e Bologna, grazie alla generosità della famiglia di un 63enne. Enrica Becchi e Barbara Ferrari della rete di procurement locale: “La sinergia di rete ha consentito di portare a termine la procedura, particolarmente impegnativa per numero di personale impiegato e complessità tecnologica”
Un’altra donazione di organi, a distanza di tre mesi dall’ultima, all’Ospedale Ramazzini di Carpi, con il prelievo di reni e, per la prima volta a Carpi, polmoni da donatore a cuore fermo, un 63enne ricoverato nel reparto di Rianimazione diretto dal dottor Alessandro Pignatti. A seguito della prognosi infausta, l’opportunità donativa è stata presentata alla famiglia dell’uomo, che ha acconsentito al prelievo, dando dimostrazione di grande sensibilità e generosità nonostante il dolore per la perdita. È stato così possibile avviare l’iter, interamente gestito dai professionisti del reparto di Anestesia e Rianimazione di Carpi e in particolare dall’équipe del Coordinamento Ospedaliero per il Procurement di cui Enrica Becchi e Barbara Ferrari sono rispettivamente responsabile medica e coordinatrice infermieristica.
La procedura messa in atto, con il coordinamento del Centro riferimento trapianti della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione delle équipe di Modena (in particolare dei reparti di Neurorianimazione e Chirurgia cardiovascolare) e Bologna, è particolarmente impegnativa perché prevede un’elevata complessità tecnologica e l’impiego di numerose professionalità. Infatti, una volta accertato il decesso con criteri cardiaci, per poter procedere al prelievo da donatore a cuore fermo è necessario assicurare il corretto apporto di sangue e ossigeno agli organi, per preservarne le funzionalità, attraverso l’utilizzo di apposite strumentazioni. Una volta prelevati, i reni sono stati inviati al Centro trapianti di Parma mentre i polmoni a quello di Bologna.
“Ancora una volta lo straordinario lavoro di rete ha reso possibile la donazione di organi che possono contribuire a salvare vite – sottolineano Enrica Becchi e Barbara Ferrari –. Un momento certamente impegnativo dal punto di vista professionale ma di grande emozione, con anche un importante aspetto formativo, soprattutto per i giovani che hanno iniziato da poco. Siamo orgogliosi dell’impegno e della professionalità di tutti, come della forza e dell’altruismo dimostrati dalla famiglia, alla quale ribadiamo il nostro grande grazie”.
Prosegue dunque a ritmo serrato l’attività di procurement portata avanti dall’Azienda USL di Modena, il cui impegno in questo senso è testimoniato anche dai dati: nel 2022 sono stati eseguiti 3 prelievi multi-organo e 2 multi-tessuto, a cui si aggiungono 31 prelievi di cornee, mentre nell’anno in corso sono già 3 i prelievi di organi e 3 quelli di tessuto, con 28 prelievi di cornee. Importante anche l’attività di prelievo dell’epifisi, la cosiddetta “testa di femore”, che avviene durante gli interventi di protesi d’anca: ad oggi sono 82 quelli eseguiti nell’arco dell’anno in corso, in incremento rispetto al 2022 (53).
[23 novembre 2023]