Monkeypox -MPOX (vaiolo delle scimmie)

Che cos’è

La Monkeypox (Mpox), nota anche come vaiolo delle scimmie, è una malattia causata da un virus trasmesso dall’animale (scimmie, topi e scoiattoli infetti) all’uomo attraverso un morso o un contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto.

La malattia può dunque diffondersi dall’animale all’uomo e da persona a persona.

Quali sono i sintomi

Chi ha contratto la Mpox inizia a manifestare i sintomi solitamente tra i 6 e i 13 giorni dopo il contatto avuto con una persona infetta e sintomatica o con i suoi effetti personali, ma possono volerci anche fino a 21 giorni di incubazione.

Chiunque avverta sintomi compatibili con la malattia o che è stato a contatto stretto con un caso confermato di Mpox deve consultare subito il proprio medico di medicina generale o lo specialista di riferimento.

I sintomi più comuni sono febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di schiena, mal di gola, brividi, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza, sonnolenza e malessere.

Solitamente, entro 3 giorni dalla comparsa dei sintomi generici iniziali si sviluppa un’eruzione cutanea (vescicole, papule, pustole), con localizzazioni più o meno estese, che evolve in croste.

I sintomi in genere durano da 2 a 3 settimane e di solito scompaiono da soli o con cure di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre.

Sono rari i quadri severi di malattia che possono manifestarsi con localizzazioni viscerali, sovrainfezioni batteriche e altre complicanze.

I bambini, le donne in gravidanza e persone con un sistema immunitario compromesso sono tra i soggetti più a rischio di sviluppare complicanze.

Come avviene il contagio da persona a persona

La trasmissione del virus da persona a persona può avvenire attraverso:

  • il contatto fisico stretto (faccia a faccia, pelle a pelle, bocca a bocca o bocca a pelle), compresa l’attività sessuale, con una persona infetta (soprattutto se già presenti lesioni cutanee) e il contatto con i suoi fluidi corporei. Non è ancora noto se il virus possa essere trasmesso sessualmente attraverso i fluidi genitali. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso il contatto diretto con la bocca, droplet (cioè goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo o semplicemente parlando) e probabilmente attraverso aerosol a corto raggio;
  • oggetti contaminati (vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, dispositivi elettronici e superfici);
  • in gravidanza dalla madre al feto, durante o dopo il parto attraverso il contatto pelle a pelle dalla madre al bambino.

Il periodo di infettività di una persona con MPX inizia dalla comparsa dei primi sintomi e dura fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni presenti e la formazione di nuova pelle.

La persona a cui viene diagnosticata la MPX deve essere consapevole che il contatto stretto con gli altri è il fattore di rischio più significativo.

Per tale motivo il Servizio igiene pubblica contatta telefonicamente l’interessato per un primo colloquio telefonico per:

  1. fornire le indicazioni da seguire durante il periodo di isolamento al fine di interrompere la trasmissione del virus;
  2. ottenere le informazioni utili a individuare i “contatti stretti a rischio” allo scopo di tutelare la salute pubblica e di attuare quanto più possibile tutte le misure necessarie per interrompere la diffusione del virus. Quanto emergerà dal colloquio è assolutamente coperto dal segreto professionale da parte degli operatori;
  3. disporre l’attestazione di isolamento domiciliare utile a giustificare in modo generico la necessità di non lasciare il proprio domicilio e fornire il supporto al medico curante per il rilascio, quando necessario, del certificato di malattia.

E’ necessario rispettare il periodo di isolamento domiciliare (fino alla completa guarigione) disposto dall’Ausl dopo la telefonata ricevuta da parte del Servizio di igiene pubblica.

Nella maggior parte dei casi è possibile trascorrere il periodo di isolamento presso la propria abitazione seguendo una serie di raccomandazioni utili per tutelare i propri conviventi:

  • rimanere in isolamento in stanza dedicata;
  • utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare, piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia;
  • evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza fino alla guarigione dell’eruzione cutanea;
  • evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi) con altre persone fino alla completa guarigione dell’eruzione cutanea;
  • provvedere ad un’accurata igiene delle mani e respiratoria (sia per il caso confermato di MPX sia per tutti i membri della famiglia);
  • utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone;
  • astenersi dall’attività sessuale fino alla caduta delle croste. L’uso del preservativo da solo non può fornire una protezione completa contro l’infezione da MPX poiché la sua trasmissione avviene mediante il contatto con le lesioni cutanee;
  • evitare il contatto con qualsiasi animale da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d’India, scoiattoli, conigli, ecc.). Eventuali contatti recenti con questi animali domestici devono essere comunicati all’Ausl al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare animali con sintomi potenzialmente riferibili a MPX (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra).

Contatti stretti ad alto rischio di una persona con MPX

Per “contatto stretti” a rischio si intendono le persone che vivono nella stessa abitazione di una persona positiva al MPX e/o che nei 21 giorni precedenti l’esordio dei primi sintomi hanno:

  • avuto rapporti sessuali con la persona con MPX
  • condiviso indumenti, biancheria da letto/bagno o utensili con la persona con MPX
  • prestato assistenza (es. caregiver, operatori sanitari) alla persona con MPX senza adeguati dispositivi di protezione individuale
  • avuto altri tipi di contatti fisici prolungati come, ad esempio, nel caso di viaggio per un tempo prolungato su mezzi chiusi (auto, treno, nave, aereo) e soprattutto se ravvicinati (sedili adiacenti)

Contatti a basso rischio di una persona con MPX

Per “contatti a basso rischio” si intendono le persone che:

  • condividono il luogo lavoro di una persona positiva al MPX;
  • hanno condiviso lo stesso mezzo di trasporto ma non seduti accanto alla persona positiva al MPX;
  • hanno avuto un contatto sociale non fisicamente ravvicinato con la persona positiva al MPX.

Raccomandazioni per i contatti stretti ad alto rischio di una persona con MPX

Ai contatti stretti ad alto rischio di un caso confermato di vaiolo delle scimmie non viene disposto alcun isolamento ma è per loro necessario:

  • monitorare la febbre almeno 2 volte al giorno e l’insorgenza di altri sintomi riconducibili alla malattia nei 21 giorni dall’ultimo contatto avuto con il caso confermato. In caso di comparsa dei sintomi è necessario informare subito il proprio medico di famiglia ed evitare contatti stretti con altre persone fino ad esclusione di Mpx;
  • non praticare attività sessuale per 21 giorni a partire dall’ultimo contatto avuto con il caso confermato di MPX;
  • non donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre si è in regime di sorveglianza;
  • evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l’ultima esposizione con il caso confermato;
  • evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione con il caso confermato;
  • praticare un’attenta igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani).

Le autorità sanitarie locali possono scegliere di escludere i bambini in età prescolare da asili nido, scuole materne o altri ambienti di gruppo.

Per i contatti a basso rischio è opportuno osservare le norme di igiene delle mani e respiratoria ed auto-monitorare l’insorgenza di sintomi compatibili con Mpx per 21 giorni dopo l’esposizione, secondo una strategia di sorveglianza passiva attuata dal paziente.

Aggiornamento del quadro epidemiologico internazionale

Nel periodo che intercorre tra il 1° gennaio 2022 e il 26 settembre 2023, sono stati notificati globalmente 90618 casi di Mpox confermati, inclusi 157 decessi, e 663 casi probabili, localizzati in tutte e sei le regioni dell’OMS. Successivamente l’epidemia si era contenuta, localizzandosi prevalentemente nelle regioni asiatiche. L’11 maggio 2023 l’OMS aveva dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria globale di Mpox iniziata il 23 luglio 2022.

In Europa, la circolazione del virus era presente nel 2023 e 2024, ma di basso Livello e legata al Clade II.

Dalla fine del 2023, un’ampia epidemia di Mpox ha colpito la Repubblica Democratica del Congo, con una recente espansione ad altri Paesi africani. Nel continente africano circolano sia il Clade genetico I che il Clade II, tuttavia, la rapida ascesa e diffusione del Clade Ia e Ib dell’MPXV ha generato un’allerta a livello globale.

Nonostante il Clade I sia stato, in passato, legato ad una maggiore morbilità e mortalità rispetto al Clade II, gli attuali dati preliminari provenienti dall’Africa non mostrano una gravità clinica più elevata nei casi confermati.

A seguito della situazione epidemiologica in Africa; in data 14 agosto 2024 l’OMS ha nuovamente dichiarato Mpox una Emergenza di Salute Pubblica Internazionale.

Il 15 agosto la Svezia ha annunciato il primo contagio importato al di fuori dell’Africa, connesso al Clade Ib.

Si sottolinea che a livello globale, la maggior parte dei casi segnalati di vaiolo delle scimmie è stata rilevata nei maschi tra i 18 e i 50 anni. Nell’epidemia del 2022-23 il contagio ha coinvolto principalmente – ma non esclusivamente – gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). Tuttavia, il virus può essere trasmesso a tutti.  Le persone più a rischio sono quelle che convivono o che hanno contatti stretti (compreso il contatto sessuale) con un caso di vaiolo delle scimmie, o che hanno contatti regolari con animali che potrebbero essere infetti.

Allo stato epidemiologico attuale, per la popolazione generale UE/SEE, in caso di importazioni sporadiche di MPXV Clade I nell’UE/SEE, il rischio complessivo è attualmente valutato basso (molto bassa la probabilità di infezione, a condizione che i casi importati siano diagnosticati tempestivamente e che vengano attuate misure di controllo, e basso l’impatto).

Per i contatti stretti di casi possibili o confermati importati, la probabilità di infezione da MPXV Clade I è valutata elevata (ma molto più bassa per i contatti che sono stati vaccinati o che hanno una storia di precedente infezione da MPXV clade IIb), basso l’impatto e moderato il rischio complessivo.

 

La situazione in Italia

Il primo caso in Italia è stato confermato il 20 maggio 2022.

Da tale data al 8 agosto 2024 sono stati segnalati complessivamente 1.056 casi confermati di Mpox, la maggior parte dei quali si è verificata nell’estate del 2022.

È attivo il Sistema di sorveglianza del Ministero della Salute realizzato con Regioni e Province autonome sui casi di Mpox nel nostro Paese.

I dati sono pubblicati in un bollettino periodico.

In Emilia-Romagna il vaccino contro Mpox è disponibile dal 2 agosto 2022.

La situazione epidemiologica osservata in Italia e nel nostro territorio, ad oggi non desta preoccupazione e quei pochi osservati in Italia sono dovuti al virus appartenente al Clade II; le modalità di contagio e la velocità di diffusione della malattia fanno escludere, al momento, la necessità di una campagna vaccinale di massa.

Pertanto, ad oggi, vista anche la quantità di vaccino disponibile è indicata una profilassi pre-esposizione a partire dai 18 anni di età, per le seguenti categorie, così come indicato a livello ministeriale nella Circolare del Ministero della Salute n. 35365 del 05/08/2022:

  1. personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus.
  2. persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

La Regione Emilia-Romagna applicherà eventuali aggiornamenti sulle indicazioni per la vaccinazione del Ministero per la salute che saranno fornite sulla base dell’evoluzione epidemiologica (come previsto nella Circolare del Ministero della Salute 24775 del 19 agosto 2024).

E’ prevista la somministrazione di due dosi di vaccino a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra per le persone mai vaccinate contro il vaiolo.

Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo è indicata, invece, la somministrazione di una sola dose di richiamo.

Chi rientra in una delle categorie sopra indicate può prenotare la vaccinazione tramite una delle seguenti modalità:

La vaccinazione sarà somministrata presso una delle seguenti sedi del Servizio di igiene pubblica: Modena, Sassuolo o Carpi.

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